Darsena
La darsena, come i milanesi l'hanno vista per quattro secoli, era stata voluta e realizzata nel 1603 dal governatore spagnolo Pedro Enríquez de Acevedo conte di Fuentes (1525-1610): era addossata alle nuove mura e ne assecondava il perimetro del vertice sudoccidentale e, sotto di esse, un varco consentiva l'accesso alla nuova conca di Viarenna; il bacino era situato, come ora, in parte sulla stessa superficie dove prima esisteva il laghetto di Sant'Eustorgio, la cui localizzazione esatta non è mai stata determinata.
Certamente, come la darsena, questo riceveva il Naviglio Grande e dava acqua al naviglio Pavese o, meglio, al suo troncone iniziale (1564): la foce del primo e l'incile del secondo distano poche decine di metri e non pare possibile che abbiano subito spostamenti. L'estremità occidentale della darsena.
Con i lavori del 2010 è diventata un piccolo bacino a sé stante. Sul fondo la vecchia foce dell'Olona Nel settembre 2004, il comune di Milano concesse l'area della darsena (l'intera porzione a ovest del Naviglio Grande) a un'impresa che doveva realizzare un garage-parcheggio sotterraneo: il terreno era considerato privo di interesse archeologico.
Al contrario, all'inizio degli scavi emersero reperti che richiesero l'intervento della sovrintendenza e l'arresto dei lavori: si tratta di fondazioni di mura spagnole e di una piattaforma lignea che è stata attribuita alla pavimentazione dell'originale conca di Viarenna. In mancanza di idonee tecniche di recupero e di notizie più precise, i reperti sono stati reinterrati nelle condizioni di ritrovamento a scopo conservativo e il comune non ha assunto alcuna decisione.
Questi rinvenimenti all'interno del perimetro della darsena mettono parzialmente in dubbio le modalità con cui il conte di Fuentes fece realizzare la darsena stessa; la ricostruzione storica che anche noi abbiamo riportato nel capoverso precedente, era fino al 2010 l'unica concordemente accettata. Ora non è più così sicura, ma non è stata avanzata nessuna alternativa. E neppure un progetto complessivo di restauro e riqualificazione che, tenendo conto dei ritrovamenti archeologici, riabiliti l'intera area.
FONTE: WIKIPEDIA